La Matematica finanziaria e il Moralismo dei Bond della Morte

Nel suo fondo di Repubblica del 8 febbraio Stefano Rodotà si scaglia contro i cosiddetti “ Bond della Morte”, titoli recentemente introdotti, a suo dire, dalla Deutsch Bank in Germania, con i quali è possibile “scommettere” sulla vita delle persone. “Si individua.. un gruppo di persone…tra i 72 e gli 85 anni.. e si propone di investire sulla durata delle loro vite” : se muoiono prima del tempo si guadagna, se rimangono in vita a lungo, si perde. Dunque. continua  Rodotà, quella degli anziani diventa “vita di scarto” , tanto che e “il potere sommo della finanza” si impadronisce di “vite e corpi”, considerati come merce: la logica economica prevale sulla dignità umana. Proprio come in Germania durante il nazismo. L’articolo di Rodotà, equiparando finanza e nazismo, rappresenta una sbalorditiva vetta nella campagna vetero-marxista-fascista contro lo spettro della finanza internazionale (ebrea e massone, of course), rea di tutti i mali del mondo, ed in particolare della crisi attuale (che è invece dovuta a cattiva politica e cattiva regolamentazione dei mercati). Un’equiparazione offensiva, proprio perché evoca, come l’autore nega di volere, “con colpevole superficialità le tragedie del passato” , e che inoltre mostra una totale ignoranza dei temi affrontati. Prendiamo qualche semplice esempio. In tutto il mondo è possibile comprare la nuda proprietà di una casa, che solitamente costa molto meno della intera proprietà. Sapete perché? Perché permette di entrare in possesso della casa solamente alla scomparsa dell’occupante. Se questo muore prima del tempo, l’acquirente ci guadagna, se invece rimane a lungo in vita, l’acquirente ci perde. Si scommette sulla vita dei vecchietti? In tutto il modo è possibile stipulare una polizza vita. Se l’acquirente rimane a lungo in vita, l’assicurazione ci guadagna perché otterrà un sacco di premi, mentre se muore presto l’assicurazione ci perde. L’assicurazione scommette sulla vita dell’assicurato? In tutto il modo è possibile stipulare contratti assicurativi con i quali il proprietario di un bene, per esempio una casa, promette di cederne la proprietà all’assicurazione alla sua morte, in cambio di un flusso di pagamenti che durano per tutta la vita. Anche qui l’assicurazione guadagna se l’assicurato muore presto. Sono tutti esempi della malvagità della finanza? No. Sono esempi del semplice concetto di risk pooling : quando i rischi individuali non sono correlati, è possibile ridurre il rischio individuale (il rischio di invecchiare povero) “mettendo” in comune tali rischi. E’ il principio base dell’assicurazione. In realtà i “Death Bonds” esistono da oltre dieci anni negli Stati Uniti. I fondi d’investimento acquistano e “mettono insieme” delle polizze vita, a fronte dei quali emettono emettono dei titoli. E’ un’operazione i cartolarizzazione. Come per i sub-prime , esistono sicuramente dei problemi di trasparenza e regolamentazione. Dal punto di vista morale si potrebbe sostenere che nei paesi dove l’assistenza medica è privata, certo non la Germania, i poveri sono indotti a vendere le loro polizze a basso prezzo. Ma in questo caso il problema è quello dell’assistenza sanitaria , non dei titoli.

Altro che nazismo!