Berlusconi, la casa e la burocrazia: un approccio analitico

(WONKISH)
Il 5 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano per lo Sviluppo. La mattina del giorno successivo, alle 8.15, quando ero in altre faccende affacendato (v. foto) mi è stato richiesto un commento radiofonico. Una veloce consultazione on line dei quotidiani mi ha convinto che non ci fossero novità di grande rilievo: assente ad esempio il pacchetto liberalizzazioni per benzina, farmaci e assicurazioni; addirittura spariti i nuovi poteri di controllo affidati alla Bankitalia in merito a remunerazioni degli amministratori e ai dividendi delle bance (la colpa è attribuita da Oscar Giannino all’ABI). Lo “Schema di Decreto Legge-Semestre Europeo copre materie molto eterogenee e, alcune, controverse: semplificazioni fiscali, regole per appalti nelle opere pubbliche, fondo di merito per gli atenei, assunzioni al sud, semplificazioni per la contabilità delle imprese, contratti per la ricerca, l’estensione del diritto di superficie per le spiagge (portato a 90 anni!), distretti turistici, e una nuova incanazione del piano casa e costruzioni (sulla prima versione ho scritto qui). Vale la pena rifletterci, perchè le nuove disposizioni sono rappresentative dell’approccio del governo al problema dei “tempi lunghi” della burocrazia. Per il rilascio del permesso di costruire viene (re)introdotto il principio del silenzio assenso”: se l’amministrazione non si pronuncia sulla domanda presentata, entro il limite massimo di 90-100 giorni (180-200 per le città con oltre 100mila abitanti) il permesso viene considerato accordato (fatti salvi i vincoli ambientali e paesaggistici). Sembrerebbe una disposizione di buon senso: perché dev ‘essere l’onesto cittadino a pagare per un’amministrazione inefficiente? Non è proprio così. Per chiarire la questione (e chiarirmi le idee) ho scritto un semplice modello che descrive la scelta di un costruttore potenzialmente abusivo e l’effetto del silenzio assenso sul suo comportamento. Riassumo le principali conclusioni. Il silenzio assenso

  1. riduce la sanzione attesa per i potenziali costruttori abusivi;
  2. riduce perciò le entrate per l’amministrazione e provoca dunque un trasferimento dalla fiscalità generale ai costruttori abusivi;
  3. il numero di individui che sceglierà di costruire abusivamente aumenterà;
  4. I costruttori onesti, se da un lato traggono beneficio dai minori tempi amministrativi, dall’ altro sostengono dei costi sia in quanto contribuenti sia per le possibili conseguenze per il paesaggio
  5. se il governo avesse voluto ridurre i tempi amministrativi per avvantaggiare i costruttori onesti senza incorrere in questi inconvenienti avrebbe potuto farlo a costo zero, prevedendo, insieme al silenzio assenso, un aumento delle sanzioni contro le costruzioni abusive.
  6. La logica è la stessa del processo breve: basta sostituire a “costruttore abusivo” il termine “potenziale malfattore”, e al termine “controllo amministrativo” sostituire “processo”.

Il Modellino(abbozzato, lettura consigliata solo ad un pubblico di studenti di economia)

L’idea è che i controllo amministrativi sugli evenuali abusi edilizi avviene in tempi casuali. Definiamo con X la variabile aleatoria “tempo di attesa per un un controllo”. Supponiamo che questa variabile segua una distribuzione esponenziale con densità
.
Dunque la probabilità che il controllo avvenga entro la data t é data da
.
Quando t tende ad infinito, il controllo viene effettuato con certezza. Si noti che che il cosiddetto “hazard rate”, la probabilità che il controllo avvenga nel prossimo istante, se non è ancora avvenuto, è costante e pari a p. Sotto queste ipotesi, la durata media di attesa per un controllo è data da
.
Consideriamo allora il potenziale costruttore abusivo al tempo iniziale t=0. Questi assegna un valore monetario V ad una nuova opera, e deve valutare la possibilità che, al verificarsi del controllo, sia sanzionato. Indichiamo con S(t) la multa che in questo caso dovrà pagare in t. Ipotizziamo che l’individuo sia neutrale rispetto al rischio e sconti i pagamenti futuri al tasso
.
Il costo atteso in valore attuale della sanzione è dato allora dalla seguente espressione:

Per ridurre i tempi amministrativi il governo decide la pratica del “silenzio-assenso” : se l’amministrazione non avrà effettuato il controllo entro il tempo T, la costruzione sarà dichiarata lecita, e dunque la sanzione nulla. Invece, se un controllo effettuato entro T metterà in luce un abuso, la sanzione potrà essere tanto più elevata tanto più a lungo è durato l’abuso:

,

dove rappresenta il tasso di crescita della sanzione (che può essere nullo). Sotto queste ipotesi il costo atteso della sanzione risulta essere uguale a


Questa espressione è utile perchè permette alcune considerazioni:

  1. Com’era ragionevole attendersi, il pagamento atteso per il potenziale costruttore abusivo è massimo quando non viene posto un limite temporale entro cui siano possibili i controlli (quando T tende ad infinito). Esso si riduce al ridursi di T;
  2. Questo pagamento atteso è crescente nella sanzione iniziale S e nel suo tasso di crescita r.
  3. Non è necessariamente vero che un’ amministrazione in media più veloce (una riduzione della durata media di attesa per i controlli, 1/p ) generi un costo atteso più elevato per il trasgressore e maggiori entrate pubbliche. Infatti una sanzione che arriva prima è anche una sanzione più bassa:


Le implicazioni sono le seguenti. Se il governo per ridurre i tempi amministrativi abbrevia la data limite del consenso, T , avremo che:

  1. Si riduce la sanzione attesa per i potenziali costruttori abusivi;
  2. si riducono perciò le entrate per l’amministrazione e quindi abbiamo un traferimento dalla fiscalità generale ai costruttori abusivi;
  3. Il numero di individui che sceglierà di costruire abusivamente (tutti coloro per i quali V è maggiore di E(C) ) aumenterà;
  4. La norma, se da un lato beneficia i costruttori non abusivi riducendo i tempi delle licenze, dall’altro li danneggia in quanto contribuenti.

Se il governo avesse voluto ridurre i tempi amministrativi senza però incorrere in questi effetti avrebbe potuto farlo a costo zero. Non, come spesso si dice, rendendo l’amministrazione più efficente (veloce), cosa che oltre ad essere costosa, non ne garantisce l’effetto desiderato (l’aumento delle entrate, (vedi 3). Semplicemente aumentando le sanzioni (S) e il loro tasso di crescita (r) . La logica è la stessa del processo breve: basta sostituire a “costruttore abusivo” il termine “potenziale malfattore” e al termine “controllo amministrativo” il termine “processo”.