IL COSTO DELL’INSTABILITA’ POLITICA

di Paolo Manasse e Giulio Trigilia

La crisi nella maggioranza cheha finora sorretto le sorti del governo Berlusconi, sfociata nell’espulsione del presidente della Camera Fini dal partito di maggioranza relativa e nella nascita di un suo nuovo gruppo parlamentare, ha sensibilmente accresciuto l’incertezza sulla durata della legislatura. I ripetuti scontri tra presidente del Consiglio e presidente della Camera, le polemiche di agosto sull’affaire Montecarlo, le divergenze nella maggioranza circa l’opportunità di nuove elezioni, lo stillicidio di notizie sui “numeri” sui quali essa potrebbe sorreggersi in Parlamento, hanno scandito il ritmo della politica italiana degli ultimi mesi. Sarebbe opportuno che le forze politiche riflettessero attentamente sulle possibili conseguenze di questa fase di conflittualità e di incertezza che, se prolungata, potrebbe avere effetti assai gravi sui delicati equilibri della finanza pubblica.
SPREAD E INCERTEZZA POLITICA
Dall’ inizio dell’anno i tassi di interesse a lungo termine hanno avuto un andamento molto diverso tra sud e nord Europa. La figura 1 mostra gli spread dei titoli di Stato a dieci anni dei paesi europei a rischio moderato (Spagna, Irlanda e Portogallo, Italia) nei confronti dei Bund tedeschi. A partire dalla terza settimana di aprile, gli spread mostrano un chiara tendenza all’aumento: essi sono all’incirca triplicati in Spagna, Italia e Irlanda, e quintuplicati in Portogallo (in Grecia, lo spread è arrivato al 9 per cento, quattro volte rispetto all’inizio dell’anno). Al contrario, con l’eccezione di Belgio, Austria e Francia, gli spread nel resto d’Europa sono rimasti abbastanza stabili (si veda la figura 2) .

Sembrerebbe dunque che la recente instabilità politica non abbia peggiorato la in modo sostanziale la credibilità internazionale del Paese, che rimane allineata a quella dei paesi a rischio moderato. Purtroppo questo non significa che i costi della instabilità politica non siano considerevoli: anche piccoli aumenti nei tassi d’interesse comportano per il nostro paese elevati oneri di interessi.La letteratura sulle crisi di debito sovrano nei paesi emergenti suggerisce che spesso l’incertezza politica agisce da innesco per l’esplosione di una crisi. L’evidenza empirica mostra che l’incertezza politica è associata sia all’aumento del livello e della volatilità degli spread, che alla frequenza degli episodi di default sovrano. (1) In particolare, l’incertezza dovuta alla prossimità delle elezioni politiche, insieme a un regime di cambio fisso (noi abbiamo l’euro) e alla necessità di finanziare a breve termine un elevato ammontare di debito in scadenza, costituisce una delle più affidabili avvisaglie di crisi. (2)Quali sono i costi di questa fase di incertezza per la finanza pubblica in Italia? Per rispondere abbiamo sfruttato Google Trends, che permette di ottenere dati settimanali sulla frequenza con la quale vengono ricercate nel web “parole chiave”. (3) Nel nostro caso, per misurare come viene percepita l’instabilità politica e la conflittualità della maggioranza, abbiamo utilizzato la frequenza relativa con la quale da gennaio a oggi sono state effettuate in rete ricerche contenenti le parole “italian government”. (4) Questa variabile ha il pregio di presentare dei “picchi” in corrispondenza di eventi che segnano un innalzamento della tensione politica (si veda la figura 3 e l’appendice).

Tenendo conto del fatto che i tassi italiani possono variare per molteplici cause, legate soprattutto all’andamento dei mercati internazionali e ai tassi dei paesi europei a rischio, abbiamo analizzato la relazione tra questa misura di conflittualità e la variazione del tasso a lungo termine sui titoli del nostro debito pubblico a 10 anni. L’analisi suggerisce l’esistenza di una correlazione positiva e statisticamente significativa. La figura 4 mostra la relazione tra incremento del tasso a lunga (sulle ordinate) e instabilità politica (sulle ascisse), “depurata” dall’influenza delle altre variabili. (5)

Le stime implicano, ad esempio, che la forte crescita della conflittualità registrata con le polemiche dell’affaire Montecarlo di agosto, è associata a un aumento del tasso a lungo termine di circa 5 punti base, equivalenti (se persistente e applicato a tutte le scadenze) a circa 833 milioni di euro di maggiori oneri di interessi. Se invece la conflittualità si risolvesse in un anno, l’onere risulterebbe di circa 118 milioni(6) Per intendersi, più di un quinto (un 35mo) del massiccio taglio alle Regioni previsto dalla recente manovra per il 2011 (circa 4 miliardi, vedi http://www.lavoce.info/articoli/-conti_pubblici/pagina1001848.html ).
Il governo farebbe bene a seguire il monito del Capo dello Stato e a risolvere velocemente la perdurante incertezza sulla durata della legislatura. Il conto per il contribuente potrebbe altrimenti rivelarsi molto, molto salato.
(la voce.info, 17 settembre 2010)
APPENDICE: DATE DEI PICCHI GOOGLE TRENDS
10 gennaio 2010; 17 gennaio 201014 febbraio 2010; 21 febbraio 20107 marzo 20104 aprile 2010; 11 aprile 20102 maggio 2010; 9 maggio 2010; 23 maggio 201011 luglio 2010; 18 luglio 20101 agosto 2010; 22 agosto 2010; 29 agosto 2010
RAGGRUPPAMENTI DATE ED EVENTI RELATIVI
10-17 gennaioSuccede:La tensione nel Pdl va avanti già da mesi, gli attacchi di Feltri a Fini si moltiplicano. Il 13 o 14 gennaio, pranzo tra Berlusconi e Fini: le cose sembrano sistemarsi.Articoli:1) Dopo le tensioni vertice tra il presidente della Camera e il Cavaliere il ministro della Difesa: “ci sarà un maggior coinvolgimento” per l’ex leader di AnTregua armata tra Fini e Berlusconi”Lealtà, ma più concertazione”. “I problemi ci sono, ma si superano. Basta con il fuoco amico”. Bocciata “la politica dei due forni” dell’Udc. Anche se le alleanze restano in campo.[14 gennaio, http://www.repubblica.it/politica/2010/01/14/news/fini_a_pranzo_con_berlusconi_sul_tavolo_giustizia_pdl_e_regionali-1946296/index.html?ref=search ]
2) Il direttore del Giornale si scaglia ancora contro il presidente della camera. “ha poche idee e confuse. e le prende a prestito dalla sinistra”Feltri, contro Fini attacco senza freni. “Poveraccio, non sa quello che fa”L’ira dei finiani: “Adesso basta, intervenga Berlusconi”. Nel mirino anche Renata Polverini: “Non mi ero accorto fosse una donna…”[6 gennaio, http://www.repubblica.it/politica/2010/01/06/news/feltri-attacca-1860366/index.html?ref=search ]
14-21 febbraion.a
7 marzoSuccede:Schermaglie Berusconi-Fini durante la campagna elettorale (regionali).Articoli:1) Allarme sondaggi a palazzo Chigi: Pdl vincente solo in cinque Regionii finiani vogliono un chiarimento e non escludono la formazione di gruppi autonomiIl Cavaliere alla resa dei conti con Fini. “Anche stavolta si è messo di traverso”Il capo del governo: “Gianfranco ormai lavora per il suo Partito della nazione”[8 marzo, http://www.repubblica.it/politica/2010/03/08/news/cavaliere_fini-2549923/index.html?ref=search ]
2) Il premier vuole arrivare ad un redde rationem con gli ex An dopo le regionali poi l’attacco ai magistrati: “a Roma e Milano truccano la partita”Il Cavaliere sfida Gianfranco. “Se insiste farò io un nuovo partito”[3 marzo, http://www.repubblica.it/politica/2010/03/03/news/berlusconi_sfida_fini-2486441/index.html?ref=search ]
4-11 aprileSuccede:Insieme ad altri deputati e senatori di An, Fini firma un testo in cui dissente dalla politica della maggioranza interna al Pdl, contestando altresì la politica del Governo Berlusconi, a suo dire lontana dai problemi del Paese. (wiki)Articolo:Via libera al documento finale: «no alle correnti». Il Cavaliere: «fuori chi non si allinea»Berlusconi-Fini, è rottura totaleIl premier: «Vuoi fare politica? Lascia la presidenza della Camera». La replica: «Sennò mi cacci?»[22 aprile, http://www.corriere.it/politica/10_aprile_22/direzione-pdl-confronto-berlusconi-fini_e970e194-4de2-11df-b72f-00144f02aabe.shtml ]
2-9 maggioCaso Scajola; Berlusconi irritato per interventismo Fini.http://www.repubblica.it/politica/2010/05/04/news/scajola_berlusconi_dimissioni-3799071/index.html?ref=search
23 maggioPolemica sulle intercettazioni e incontro Ghedini-Finihttp://www.repubblica.it/politica/2010/05/25/news/intercettazioni_ddl_in_aula_al_senato_il_31_maggio_non_esclusa_la_fiducia-4320055/index.html?ref=search
11-18 luglio11_http://www.repubblica.it/politica/2010/07/11/news/bersani_dal_governo_spettacolo_indecente_mentre_chiede_sacrifici_al_paese-5513954/index.html?ref=search
18_Strappo di Fini su intercettazioni e legalitàhttp://www.repubblica.it/politica/2010/07/17/news/fini_tregua-5640300/index.html?ref=search
1 agostoSuccede:Il 29 luglio, un documento votato dalla maggioranza dei componenti dell’ufficio di presidenza del Pdl, ad eccezione dei tre esponenti finiani, sfiducia il presidente della Camera e sancisce la rottura tra Fini e Berlusconi.Articolo:Tre finiani (Bocchino, Briguglio e Granata) deferiti ai probiviriBerlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera»Censura politica nei confronti del cofondatore del partito e dei suoi seguaci. Il premier: «Governo non a rischio»[29 luglio, http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/berlusconi-fini-tregua_2c297a44-9ad4-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml?fr=correlati ]
22-29 agostoSuccede:Inizia l’affaire casa a Montecarlo.

NOTE:
(1) Si veda Cuadra and Sapriza, “Sovereign Default, Interest Rates and Political Uncertainty in Emerging Markets”, Journal of International Economics, Vol. 76, No. 1, (September 2008), pp. 78-88.
(2) Si veda Manasse e Roubini, “Rules of Thumb for Sovereign Debt Crises”, Journal of International Economics, September 2009, pp. 192-205.
(3) Questa fonte è utilizzata per esempio da Varian and Choi, “Predicting the Present with Google Trends “(April 2, 2009), Google Research Blog http://googleresearch.blogspot.com/2009/04/predicting-present-with-google-trends.html,
(4) La media delle ricerche Google nel periodo considerato è normalizzata a 1.0, e le rilevazioni sono scostamenti dalla media relativa al periodo. Per maggiori informazioni si veda: http://www.google.com/intl/en/trends/about.html#7.
(5) La relazione tra tasso a lunga e la misura di conflittualità politica appare robusta. I dati suggeriscono la presenza di una specificazione di tipo “error correction”(ECM), in cui la variazione settimanale del tasso di interesse italiano, DIFitaly= i(t)-i(t-1) , dipende dal valore dello spread con la Germania, italy_GER = i(t) – iG(t), dal valore ritardato della prima componente principale, pcsouthlag, estratta dai tassi degli altri PIGS (Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia) e dalla variabile ritardata di Google Trends (italia~rslag) . Tutte le altre variabili disponibili, potenzialmente rilevanti (il tasso americano, la prima componente principale estratta dai paesi dell’Europa del nord, cioè Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda Svezia, Regno Unito) e Stati Uniti, non sono risultate significative. Per scongiurare la possibilità di una correlazione “spuria”, abbiamo stimato un simile modello per i tassi di Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, UK e US: la nostra variabile di instabilità politica italiana non risulta significativamente diversa da zero per nessuno di questi altri paesi.

Modello Stimato:

Si noti che, il termine di error correction italy_GEER appare contemporaneo anziche ritardato (quest’ultimo non è significativo) come nel modello standard ECM, probabilmente perchè l’aggiustamento avviene entro la settimana. Il coefficiente di questo termine di “correzione” ha segno positivo, il che suggerisce una tendenza alla divergenza tra tassi. In ogni caso anche omettendo questo termine gli altri coefficienti non cambiano e rimangono significativi.

(6)I numeri sono così ottenuti. L’indice di Google Trend salta dal valore 0,04 (8 agosto) al 0,58 (22 agosto). L’ onere per interessi nel caso di un aumento permanente della conflittualità = variazione instabilità (0.54) x effetto moltiplicatore sul tasso d’interesse (0,0830) x rapporto debito/PIL (=1,2) x PIL (1549 miliardi) = 833 milioni. Se invece ipotizziamo che l’aumento di conflittualità (e dei 5 punti base) duri un solo anno, poiché la vita media residua del debito pubblico è di circa 7,07 anni (Fonte:Banca d’Italia), otterremmo un onere aggiuntivo di interessi pari a circa 117,8 milioni (=833/7,07 ).